
Riflessioni su Economia, Mercato e Società per l’anno a venire*
Lo Human Advisor Project nella persona del presidente Gianpaolo Marcucci propone alcune riflessioni sull’anno che sta per arrivare a partire dall’anno passato. Si raccomanda di leggere la nota disclaimer alla fine del testo. Il report è diviso in brevi e sintetici paragrafi, si prega di richiedere nei commenti se si volesse approfondire uno o più temi tra i sotto riportati in futuri report e articoli. Iniziamo.
L’evoluzione della Globalizzazione
È finita l’epoca dell’occidente come centro del mondo. La tendenza ora dell’occidente sarà quella di considerare il mondo come a due poli, blocco democratico e blocco autoritario. Tuttavia questa sembra essere una definizione eccessivamente semplicistica e ingenua. L’ascesa di potenze alternative ai due blocchi USA-CINA sembra far presagire una evoluzione nella direzione di un mondo multipolare all’interno del quale si proseguiranno gli scambi di risorse e servizi sia tra blocchi che all’interno dei blocchi. Il mercato risentirà del momento di tensione provocato da questo cambiamento, ma alla lunga ne gioverà. Movimenti nazionalisti e populisti potranno sorgere e proliferare temporaneamente nella fase iniziale di questo processo, scontrandosi però con le necessità economiche di unione globale del mercato che li farà maturare e/o perdere terreno nel medio e lungo termine. Notabile anche che ci apprestiamo a raggiungere quota 10 miliardi di persone sul pianeta terra in pochi anni, con tutte le sfide in termini di approvvigionamento di cibo, densità di popolazione, migrazioni, sicurezza, energia e inquinamento che questo porterà.
Cambiamenti climatici e giustizia sociale
Dal Cop27 sono emersi alcuni principali scenari:
Non c’è nessun accordo a livello globale su come ridurre le emissioni.
L’Europa è leader nella regolazione con gli USA che potrebbero soppiantarla già quest’anno.
In questo momento l’attenzione sembra andare sopratutto verso il riequilibrio della giustizia sociale tra paesi sviluppati e emergenti, nella misura in cui i primi dovranno (avrebbero già dovuto?) creare e/o sovvenzionare strumenti di supporto per l’adattamento dei secondi alle attuali condizioni climatiche (provocate principalmente dai primi). L’anno prossimo ci si aspetta un Cop28 più incentrato sulla decarbonizzazione.
Guerra in Ucraina come guerra regionale e non mondiale
La guerra in Ucraina che sembrava sfociare in guerra atomica mondiale nel secondo trimestre del 2022, appare essersi ora stabilizzata come una guerra “regionale” solo europea. Le conseguenze sul resto del mondo sono visibili ma non così tanto come se fosse scoppiata qualche decennio fa. Questo fa riflettere sul ruolo di un’Europa sempre meno centrale a livello mondiale, ovvero sempre più soggetto singolo tra una moltitudine di soggetti, politici, economici e militari, all’interno di un mondo, appunto, multipolare.
La futura guerra monetaria
Dollaro forte, Euro debole, e altre monete in salita. In cantiere la moneta digitale cinese che vuole diventare la principale valuta di scambio dei paesi del BRICS (che vorrebbero incorporare anche Dubai). Tutto questo fermento monetario pare prefigurare una guerra di valute. Tra queste valute, una sicuramente rappresenta la più ambigua eppur interessante: il Bitcoin. Molto in calo rispetto ai massimi dell’anno scorso ma molto in salita rispetto ai suoi livelli pre-covid, con i suoi presupposti ben saldi e le proiezioni ancora molto promettenti sul lungo termine, nonostante la questione mining costoso e inquinante.
Inflazione e Banche Centrali
L’inflazione(al 70% per aumento del costo del cibo e dell’energia a causa della guerra in Ucraina)è il grande temadi questi mesi. La perdita di potere d’acquisto delle famiglie si inizia a far sentire e, mentre in America si parla già di “inizio della fine dell’inflazione”, in Europa, seppur pare che si sia toccato il picco, un’alta inflazione sembrerà restare ancora presente per tutto il 2023, impattando così sul costo della vita ed erodendo i risparmi non investiti ovvero i soldi sui conti correnti dei risparmiatori. A correre ai ripari sono le banche centrali, FED E BCE infatti pare in tal scendo vogliano continuare a usare il pugno duro, alzando i tassi di interesse sul denaro prestato alle banche, che di conseguenza alzano i tassi dei mutui e finanziamenti innescando così una situazione difficile per imprese e cittadini. Al momento le previsioni sull’inflazione non sono rosee per l’Europa. Per correre ai ripari in molti pensano di alleggerire la propria liquidità investendo nel mercato obbligazionario in risalita o acquistando Real Estate, prevalentemente nel settore della “Logistica” e del privato di Lusso (un secco no invece per il settore di immobili commerciali in netta svalutazione dalla pandemia).
Bear market
È da tutti data come certa una più contenuta crescita nel biennio 2023/2024 con un mercato “orso” o dormiente, o addirittura in leggera flessione in Europa (recessione) e leggerissima o assente in USA. Questo rappresenterebbe uno svantaggio notevole per gli investitori che hanno aperto le loro posizioni su mercato nel 2021 che ora stanno perdendo percentuali a due cifre, ma un vantaggio non indifferente per chi vuole aprirle (sopratutto nell’azionario solido) posizioni nel prossimo anno acquistando sulle debolezze.
Settore del Lusso
La crisi, come sempre, non è sentita dalle fasce più ricche della società, che diventano sempre più ricche e che, anche spinte dall’inflazione, tendono sempre meno a tenere sul conto liquidità e si deliziano, ma a volte anche investono, nel settore del lusso. Seppur in calo rispetto all’anno scorso a causa della guerra in Ucraina, ancora oggi acquistare un Rolex significa raddoppiare se non triplicare il proprio investimento al momento esatto dell’acquisto. Infatti un Daytona Acciaio acquistato oggi a 12mila€ da quell’elité che ha accesso alle liste di attesa dei rivenditori, si può scambiare nel mercato grigio degli orologi per circa 25/30 mila€. Gli orologi diventano così non più strumenti ma gioielli: le case svizzere di orologeria si stanno sempre più spostando verso l’uso dei metalli preziosi e di meccanismi ricercati, alzando i prezzi di entry level della clientela a 20/30 mila euro (contro i 7/8 di qualche anno fa e in Italia qualche milione di Lire di un tempo). Questo anche per il totale assorbimento del mercato degli orologi “tecnici” o “strumentali” da parte dell’industria Tech. Basti pensare che Apple da sola vende all’anno più orologi dell’intera industria svizzera messa insieme. Apple è uscito da poco con il primo modello di smartwatch da immersione ed escursione. Si prevede così un distanziamento graduale dell’industria svizzera dallo “strumentale in acciaio” verso il bene di lusso in oro e diamanti o platino (e una supervalutazione del Vintage data la scarsa reperibilità di alcuni modelli).
Licenziamenti, Crisi del BigTech e mercato del lavoro
Pochissimi sono comunque coloro che possono permettersi di acquistare beni di lusso, sopratutto visto anche l’aumento drastico di licenziamenti nel mondo dovuto alla paura della recessione e del mercato orso. Proprio lo spauracchio del Bear Market infatti pare aver spinto i colossi tecnologici americani a licenziare decine di migliaia dei lavoratori. Questo a parere di molti analisti non rappresenta tuttavia una fatto strano, bensì un’evoluzione sana e naturale di tali compagnie che evidentemente, dopo un periodo di trazione da unicorno e di sovra-prezzamento in borsa dei titoli, dovuto al loro boom e al post pandemia, iniziano a divenire compagnie più mature, solide, ben gestite e quindi promettenti sul lungo termine (e meno volatili). Chiaramente questo è devastante dal punto dei vista dei lavoratori interessati, ma solo se si pensa al mondo del lavoro alla maniera “antica” ovvero alla maniera per cui sia necessario lavorare per vivere. Essendo l’automazione in continuo avanzamento, lo scenario futuro che si prospetta ormai con certezza è quello di un lavoro sempre più automatizzato e della creazione di strumenti di sussidio alternativi al lavoro come il reddito universale o UBI (Universal Basic Income). In questo senso la Germania, economica europea di traino, ha iniziato i lavori per la creazione di un reddito di cittadinanza a copertura della perdita dei posti di lavoro dei cittadini tedeschi. Posti di lavoro che probabilmente, in molti casi non verranno ritrovati. In controtendenza l’Italia che abolisce il suo già precario reddito di cittadinanza, ma più per ragioni ideologiche pare e senza porre alternative tangibili al momento. Si prevedono così forti crisi sociali e umanitarie anche in occidente a causa della reticenza dei legislatori a regolarizzare tale pratica di “assegno mensile di sopravvivenza a fondo perduto” da parte dello stato ad ogni cittadino che sarà (negli ambienti accademici e tra l’elitè di imprenditori americani se ne parla già da anni come unica soluzione alla disoccupazione da automazione) la formula del futuro accanto all’automazione quasi-totale del lavoro.
Millennials e Generazione Z
Due generazioni si affacciano al mondo del lavoro. Millennials e GenerazioneZ sono i lavoratori/cittadini/leader-politici/imprenditori/investitori del presente/futuro. Per comprendere come queste si approcceranno alla vita aziendale, economica, finanziaria, sociale e politica va considerato innanzitutto ciò che sappiamo di loro. Dei millennials (nati tra 1981 e 1996) sappiamo che sono la generazione più scolarizzata di sempre. Questo da un lato li spinge a pensare di “sapere già tutto” anche quando in realtà non è così. Dall’altro li spinge a volersi distinguere, a voler emergere e ad aumentare il proprio patrimonio, conoscitivo, esperienziale, consumistico e finanziario. Sono inoltre molto politicizzati in diversi paesi del mondo ma non per questo necessariamente si riconoscono nella politica mainstream. Della GenerazioneZ (nati tra 1997 e 2012) ciò che sappiamo è che sono bambini nati con lo “schermo nella culla”. Non hanno mai visto un programma in televisione o letto un giornale cartaceo e tutto per loro esiste più nel virtuale che nel reale, nell’estemporaneo presente più che nel futuro programmato. Le interazioni sociali sono tra di loro prevalentemente mediate dal mezzo tecnologico, via chat (le telefonate sono considerate un invasione di campo). La loro sfera privata è molto ampia e il livello di confort a cui sono abituati molto alto. Il loro span di attenzione dura non più 8 secondi e la fruizione di contenuti per loro è difficile che vada oltre i 15 minuti. La generazioneZ sarà probabilmente ribattezzata la CyberGeneration. Quella successiva proseguirà tale tendenza.
Metaverso
In quest’ottica si prefigura lo spazio per la nascita di un nuovo mondo, dapprima solo immaginato nei romanzi di fantascienza e oggi già parziale realtà: il Metaverso. Meta, il cui titolo oggi è in forte calo a causa della politica di spesa senza rientro, è l’azienda più interessante da guardare in questo senso. Essa sta infatti creando la piattaforma e il device (ovvero il software e l’hardware) attraverso i quali tutti gli utenti internet in un orizzonte temporale a medio e lungo termine si interfacceranno alla rete per attività quali lavorare, comunicare, socializzare, divertirsi, fruire contenuti di intrattenimento (compresi quelli per adulti), fare sport e molto altro. Tutto da casa propria, nella propria zona di confort e senza invadere la propria sfera privata, in linea con le esigenze della GenerazioneZ. Altre compagnie stanno rincorrendo Meta sia in America che in Cina. Possibili fusioni sono all’orizzonte a mio avviso, bisognerà quindi essere cauti, ma investire in tale comparto (ampio e non mono-aziendale), su un orizzonte temporale di 10/15 anni, potrebbe dare rendimenti molto alti.
Le prospettive del Mercato, crisi/opportunità
Oltre al metaverso e le criptovalute oggi a prezzi appetibili, ci sono altre prospettive interessanti sul mercato a mio avviso:
EM asia: I paesi emergenti di Asia e Pacifico sono, secondo quasi tutti i report, le economiche di traino dei prossimi anni seguite dalla Nigeria (ancora rischiosa e troppo immatura politicamente).
Health care (home diagnostic e immunologia oncologica): Nel settore sanitario, si registrano ottimi risultati potenziali nel medio-lungo per quanto concerne la diagnostica fai da te (dispositivi casalinghi collegati allo smartphone) e l’immunologia oncologica (vaccini per il cancro).
Pet: Un occhio attento va dato al settore che riguarda gli animali da compagnia e tutto ciò che vi gira intorno. In netto rialzo e con grandi potenzialità future.
Bond: Sono tornate le obbligazioni con cedola fissa. Di sicuro gli investitori più cauti ne faranno uso. Attenzione però al fatto che rispetto ai Bond di qualche anno fa, questi hanno qualche piccolo rischio in più. Meglio essere quindi cauti e sempre diversificare.
L’impegno dell’HAP: Ucraina Africa e Afghanistan
Il nostro impegno all’estero rimane forte su tre fronti:
Ucraina: La situazione dei rifugiati interni, ovvero le persone che per la guerra sono rimaste senza casa, è gravissima. La cosa più importante adesso è per noi intervenire non solo a livello psicologico ma anche socio-economico. Le persone, come era stato previsto dal nostro rapporto mandato a Febbraio scorso al presidente Draghi, hanno subito un danno devastante su tutti i piani. E’ necessario in questo momento riabilitarle psicologicamente ma anche reintegrarle dal punto di vista sociale e lavorativo. Vanno creati dei un poli innovativi sparsi per l’Ucraina occidentale (è possible che per un periodo esisteranno due Ucraine) dove gli IDPs (internal disposable person) possano ripartire da zero in sicurezza e quindi abitare, lavorare e socializzare. Il nostro responsabile della Ukraine Emergency Dr. Viktor Vus ora a Kiev è già in prima linea su questo fronte e in costante contatto con me.
Africa: Per quanto concerne il continente Africano, abbiamo deciso di concentrarci sul Rwanda e lavorare sul supporto alle madri adolescenti. Ragazze dai 13 ai 18 anni che sono rimaste in cinta a causa di stupri o di assenza di educazione sessuale e che ora si ritrovano ad essere minori con minori a loro carico, nessuna risorsa economica e scarsa o nessuna educazione. Lavoreremo per migliorare le loro condizioni. Dr. Ronald Kimuli, head of Human Advisor Project Africa è già operativo in questo senso e in costante contatto con me.
Afghanistan: In Afghanistan la situazione è disastrosa. Ci sono genitori costretti a drogare i figli per farli dormire. Non c’è cibo, non ci sono infrastrutture e in molti hanno perso la casa a seguito di disastri naturali. Per quanto il tema dell’educazione sia per noi centrale in un paese come l’Afghanistan, come si evince dal nostro documento programmatico, ci stiamo concentrando per ora sull’aiuto umanitario. Dr. Noorwali Khpalwak è operativo da Parigi e abbiamo una squadra in loco a Kabul in costante contatto con noi guidata dal Dr. Samiullah Ahmadzai.
Il prossimo rapporto riassuntivo sarà pubblicato presumibilmente alla fine del prossimo anno.
Cordialità Vivissime al lettore e forza di cuore a tutti.
Dott. Gianpaolo Marcucci
Presidente dello “Human Advisor Project”
*Questo testo è da considerarsi una libera riflessione a scopo di studio e ricerca. Non è da considerarsi materiale scientifico, commerciale o divulgativo né rappresenta necessariamente il pensiero di Gianpaolo Marcucci o dello Human Advisor Project. Ogni considerazione o previsione è ritenuta valida solo fino al momento della pubblicazione di questo testo ovvero il 30 novembre 2022 alle ore 14:00 GMT+1 e non oltre e potrebbe cambiare anche totalmente in qualsiasi momento da allora. Le conclusioni riportate in esso sono state elaborate a seguito dell’ascolto, la lettura, lo studio e l’analisi di materiali scritti, audio, video e report di istituti specializzati quali: ISPI, Julius Bär, JP Morgan, Goldman Sachs, Morgan Stanley, Bloomberg, Financial Times, Wall Street Journal, Sole 24 ore, Il fatto Quotidiano. Né Gianpaolo Marcucci né lo Human Advisor Project è in alcun modo responsabile delle azioni che il lettore intraprenderà a seguito della lettura in qualsiasi campo. Per info aggiuntive: Legal Team Human Advisor Project

Author: Gianpaolo Marcucci